La Bce ha alzato ancora i tassi di interesse su prestiti e mutui: è il settimo aumento consecutivo in meno di un anno.
Ne pagano le conseguenze, ancora una volta, famiglie e imprese.
Ma l’impatto della misura è più grave per l’Italia e gli italiani rispetto ai colleghi europei: siamo i più esposti per debito pubblico e per cultura (ad esempio per essere più inclini all’acquisto della prima casa).
Conti alla mano, una vera follia.
Ad esempio, in Italia oltre 700 mila famiglie hanno mutui casa a tasso variabile, che hanno subito incrementi di costo anche pari al doppio.
Ora c'è la corsa alla surroga, ovvero la possibilità di trasferire il mutuo in un'altra banca con condizioni più vantaggiose.
Ma anche in questo caso il costo del denaro è quasi raddoppiato in un anno.
Anche accendere nuovi finanziamenti diventa complicato, con sensibile conseguente riduzione dell’acquisto di case e rallentamento dell’economia.
In sintesi, i tassi aumentano alle stelle, gli stipendi sono bloccati, l’inflazione rimane alta, molte famiglie ed imprese rischiano di non poter pagare, con l’ulteriore rischio delle segnalazioni, che avrebbero ripercussioni ancora più gravi.
Non resta che farsi subito sentire in Europa perché ulteriori aumenti sono già stati anticipati e l’impatto sul nostro sistema sarebbe drammatico!
Dove vogliamo finire?
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