“Giovani né studio né lavoro, all’Italia il primato europeo”. Sfogliando il giornale al bar l’altro giorno e leggendo questo titolo sono rimasto di sasso. Non che questo andamento sia caduto dal cielo all’improvviso. Ma, addirittura, il primato in negativo di tutta Europa, questo no. Non me lo aspettavo e lo ritengo inaccettabile. E tu?
La fotografia scattata dal rapporto BES 2021 dell’Istat è purtroppo impietosa. Leggi qui.
“Le condizioni di benessere psicologico dei ragazzi di 14-19 anni, nel 2021, sono peggiorate”.
“Se gli adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale erano nel 2019 il 3,2% del totale, nel 2021 tale percentuale è raddoppiata (6,2%)”.
“La sedentarietà è passata dal 18,6 al 20,9%, stante l’impossibilità per molti di svolgere in modo continuativo l’attività sportiva. E, tra i ragazzi di 14-17 anni, sono state osservate quote elevate di consumatori di alcol a rischio (23,6%)”.
“L’Italia ha un triste primato in Europa per la numerosità dei giovani tra 15 e 29 anni che non sono più inseriti in un percorso scolastico o formativo e neppure impegnati in un’attività lavorativa”.
Non so tu, ma io sono davvero preoccupato: 1 giovane su 4 (23%) non studia e non lavora! E lo dico come genitore, come adulto, come imprenditore, come cittadino italiano.
Cosa facciamo noi adulti per i nostri giovani, i nostri figli? In verità tanto, anche se si potrebbe fare sempre di più. Conosco tantissime persone che con sacrifici enormi, nonostante gli insufficienti aiuti pubblico-sociali, cercano di dare il meglio alle nuove generazioni.
Invece, la Politica secondo te come sta agendo?
Signore e signori, purtroppo i dati parlano da soli. Va bene le difficoltà della pandemia, va bene ora quelle della guerra, ma la Politica (nazionale e locale) ha enormi responsabilità su scelte che tengono troppo poco in conto la salute psicofisica dei nostri giovani.
Dobbiamo fare tutti di più, dobbiamo pretendere tutti di più.
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