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Immagine del redattoreNicola Spadafora

Nuovo taglio accise carburanti. Perché non renderlo definitivo?


Uno degli ultimi atti del Governo Draghi è una notizia sufficientemente buona, ma non buonissima. Il taglio delle accise dei carburanti previsto fino al 31 ottobre è stato prorogato, ma solo fino al 18 novembre.


Si poteva fare di più? Senz'altro e speriamo a questo punto ci pensi il nuovo Governo.


Il taglio equivale a un risparmio per gli italiani - e quindi un mancato introito per lo Stato - stimato complessivamente in circa 500 milioni di euro al mese. Non sono pochi, ma senz'altro servono a far girare l'economia e quindi non è detto che le casse pubbliche alla fine dei conti non si riempiano comunque.

Ogni singolo cittadino, invece, per ogni litro di benzina o diesel risparmia circa 25 e 30 centesimi.


Quello che è importante, in ogni caso, è che ci sia un'agevolazione diretta verso famiglie, imprese, professionisti, senza ricorrere a bonus o rimborsi che servono veramente a poco.


Altro punto importante, è quello di agire politicamente - per quello che si può - alla fonte: basta speculazioni esagerate! I carburanti sono aumentati molto già prima dello scoppio della guerra, in modo assolutamente immotivato.


Ultima parola sulle accise. Le accise, nel loro complesso, gravano sul prezzo alla pompa tra il 48% (benzina) e il 43,5% (gasolio).



Perché non eliminarle completamente? Del resto leggere ancora che esiste una quota per il finanziamento alla guerra d'Etiopia del 1936-1936 o della crisi di Suez del 1956 non fa neanche più ridere di questi tempi.


Cosa ne pensi?


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