I giovani amano la politica. Potrebbe sembrare un’affermazione poco veritiera, ma non è così.
Piuttosto pare sia la politica a non amarli, a non interessarsi di loro, a non lasciare loro spazio, a tenerli metaforicamente chiusi in gabbia o con le ali legate.
Non si tratta solo di giovani italiani, ma anche di Germania, Francia, Polonia e Spagna.
A fotografare questa panoramica è una ricerca dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, realizzata con Ipsos, il laboratorio di Statistica dell’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo.
I giovani, dicono i ricercatori, “non hanno sfiducia in tutto, ma si sentono lasciati ai margini, specie dalla politica. Credono che sia uno strumento per migliorare la realtà, anche se non incontrano opportunità per esercitare un ruolo attivo nella sfera pubblica”.
Tanto la Generazione Z che i Millenials vivono in una “terra di mezzo”, del vorremmo fare, ma ci mettono i bastoni tra le ruote.
Ai giovani io dico: se volete contribuire al benessere dell’Italia, non fatevi spaventare da nulla. Armatevi di pazienza, studiate, lavorate, concentratevi sulle relazioni sociali, rafforzatevi dentro e fuori. Se volete andare all’estero, non fatelo per fuggire, ma per fare esperienza, imparare e poi tornare. Il futuro è vostro, dovete prenderlo.
Per i ricercatori le soluzioni passano - e sottoscrivo anche io - su quattro “C”: coinvolgimento, credibilità, contenuti e concretezza.
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