Fontana, Moratti, Cottarelli? Non so chi sarà il prossimo presidente della Regione Lombardia. Forse, non farà nessuna differenza, pur nelle peculiarità che contraddistinguono candidati e partiti alle loro spalle.
Perché? A vincere saranno sempre Milano, tutti gli altri capoluoghi, ogni città nella Bassa e le centinaia di paesini delle valli.
Il patrimonio umano, professionale, industriale, artigianale, economico, ricettivo, enogastronomico e via dicendo che segna la Lombardia è come un'orchestra composta da innumerevoli maestri. Chi siede al Pirellone deve fare il direttore di questa orchestra.
Non che sia semplice, ma di certo non si parte da una filarmonica strampalata...
Senz'altro, oggi come oggi spiace che una personalità del calibro di Letizia Moratti abbia lasciato la Regione Lombardia, che rimane un po' più povera. Ma se andava fatto, era questo il momento. Quindi, al di là di qualche comprensibile polemica, il tempismo rende merito alla Moratti a cui tutti, in primis il centrodestra, devono dire grazie.
Guido Bertolaso saprà ricoprire anche questo nuovo ruolo fino alle elezioni del 2023.
Sempre a proposto di urne, tu l'avresti mai detto che ci sarebbe stato un candidato di spessore in uno schieramento che non fosse il centrodestra o il centrosinistra, escludendo ormai il M5S?
Io onestamente no. Il Terzo Polo di Calenda e Renzi è politicamente un neonato. Ma dietro c'è tutta l'esperienza che arriva da decenni di politica attiva.
Con la speranza che intanto sia in Regione che a Roma si continui a lavorare veramente per famiglie, imprese, giovani, professionisti, pensionati e disoccupati, nel 2023 ne vedremo delle belle.
Sei d'accordo?
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