Durante l'intervista in diretta di giovedì su Radio Lombardia, condotta da Nicoletta Prandi, abbiamo parlato di molti temi, differenti tra loro, ma che ci accomunano per l'estrema attualità e importanza.Il salario minimo è il primo: va alzato, va uniformato, va adeguato costantemente al costo della vita e - soprattutto - va "appesantito" a favore dei lavoratori e senza gravare sulle aziende, col taglio del cuneo fiscale. Un altro tema che mi sta a cuore è il rafforzamento della contrattazione collettiva nazionale. È inutile dichiarare che siamo un Paese unito, quando ci sono troppi pesi e troppe misure.Che dire poi della lotta ai contratti pirata e alla concorrenza sleale tra imprese, che danneggiano il lavoro e gli imprenditori?Passando dall'Italia alla sua capitale economica, il mio è un secco "no" all'ipotizzata chiusura del centro (Municipio 1) di Milano ai veicoli dei non residenti, che rischierebbe solamente di penalizzare gravemente il mondo dell'impresa, del commercio e del lavoro. Se tutti i Municipi e i paesi facessero così, ci troveremmo tutti intrappolati in casa senza poter più muoverci: una condizione veramente orwelliana...Infine, come vedo la Milano del futuro? La "Madonnina" deve diventare capitale d'Europa e per farlo deve andare veloce, sempre viva e non certo "procedere lentamente" come ha suggerito nelle ultime ore il sindaco Sala. Dobbiamo attrarre ancora più risorse, capitali, turismo: per farlo va preso a modello ciò che funziona all'estero. E chi va bene, non va certo lento... Piuttosto liberalizziamo: chi vuole stare aperto 24 ore su 24 lo sia, chi non vuole non lo sia. Sarà il mercato e chi ha voglia di lavorare a emettere il responso, che non deve essere calato dall'alto, ma scelto dai cittadini nel loro vivere quotidiano.
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