È corsa ai social da parte dei candidati alle politiche del 25 settembre. Anche un uomo navigato come Silvio Berlusconi è sbarcato su TikTok, segno che c'è una fetta di giovani non raggiungibile altrimenti. Ma non è l'unico. Anzi, ormai non manca più nessuno sulla strada dei social, compresi Instagram, Facebook e via dicendo.
Fanno bene i nostri politici a lanciarsi su tutti i social? A mio parere, assolutamente sì. Del resto "se la montagna non va da Maometto...".
Riusciranno, però, i candidati a farsi ascoltare? Su questo sono un po' più scettico. Comunicare non è difficile, ma il punto è un altro.
Secondo te i giovani hanno voglia di ascoltare i "grandi", i "vecchi dinosauri" o ancora meglio per dirla come loro, i "boomer"?
Purtroppo la politica in generale, al di là dei proclami pre elettorali, sembra essere lontana dall'ascoltare i bisogni delle persone. Anche se, per fortuna, c'è chi lavora davanti e dietro le quinte. Senz'altro è necessario un governo unito, una maggioranza in grado di governare in base a dei programmi e non sotto lo scacco di continue emergenze. Dobbiamo essere reali, concreti.
Oggi subiamo gli aumenti delle bollette. Ma quei partiti che hanno governato dagli anni '60-'70 e che oggi hanno altre sigle - ma stesso DNA - dov'erano quando andavano concretamente fatte scelte verso nuove forme energetiche?
Infine, ai giovani dico: troppo facile dare dei boomer ai più grandi. Saranno anche di scarso esempio, ma intanto qualcosa fanno in un mondo veramente difficile. Voi avete voglia di dire e fare la vostra, a iniziare dall'andare a votare? Perché le cose non si cambiano da sole...
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